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mercoledì 13 luglio 2011

L'Ospedale delle bambole

Oggi vorrei scrivere un post un po'particolare... Come forse si sarà capito dal post sulle elezioni del sindaco abito in un paese della provincia di Napoli e frequento l'università proprio in questa bellissima città :) Per motivi di studio o per passeggiate con le amiche ho percorso anche la famosa "Spaccanapoli", o perlomeno ne ho attraversato la maggior parte da via Roma a via Duomo ^^. Il nome deriva dal fatto che divide nettamente la città tra il nord e il sud seguendo l'antico tracciato del decumano inferiore (il più vicino al mare) del sistema di decumani e cardini del Centro Antico.





Spaccanapoli è una delle strade più celebri di Napoli, dove arte, tradizione, storia e cultura napoletana si coniugano mirabilmente in un caleidoscopio di sensazioni. Ogni tratto ti permette di provare una vasta gamma di sensazioni anche molto diverse tra loro, come quando percorrendo tratti bui vieni immerso nella luce allo sboccare su una piazza o come quando trrovandoti appunto in una piazza (testuali parole di una ragazza intervistata da me per un lavoro all'università) "ti senti in compagnia anche se in realtà sei da solo" :)Spesso di Sapaccanapoli si ricordano in particolare tratti come quello che sbocca su San Gregorio Armeno, ovvero la strada dei presepi, eh sì perchè qui a Napoli la gente sa trasformare tutto in arte :)Vorrei ora parlarvi di una particolare bottega sul tratto finale di San Biagio dei Librai, tratto di Spaccanapoli prima di via Duomo: l'Ospedale delle Bambole.



Proprio come un vero ospedale, c’è chi aspetta il proprio turno, c’è una sala operatoria con una vecchia macchina per cucire e tutti i ferri del mestiere, forbici, uncini, aghi e spaghi vari. I pazienti non sono umani, ma bambole e orsacchiotti di pezza e di plastica di tutti i generi e di tutte le età.

La sua storia sarà cominciata probabilmente con una balia maldestra a cui a fine Ottocento è scappata di mano una bambola. La donna con molta probabilità sarà passata in Via San Biagio dei Librai e si sarà fermata davanti alla bottega di Luigi Grasso, uno scenografo teatrale intento a realizzare l’allestimento del successivo spettacolo. Avrà visto l’artigiano concentrato a sistemare i dettagli delle sue scenografie speciali: marionette, burattini, pupazzi rivestiti o aggiustati, quando finivano ammaccati da qualche attore imbranato. La nostra balia avrà pensato allora di poter evitare una ramanzina, visto che le bambole sono molto simili ai pupi. Da allora il lavoro del piccolo ospedale non si è mai fermato, ha superato le generazioni, riparandone i giochi d’infanzia. Il maestro Grasso finiva infatti con il trovarsi in bottega pezzi di ricambi, bambole di ogni tipo e specie prodotte al mondo. Arrivavano al suo laboratorio richieste da tutta Europa: adulti legati a ricordi dell’infanzia, ma anche collezionisti alla ricerca di un affidabile artigiano.

Il piccolo Dolls Hospital è un laboratorio aperto tutto l’anno, dove Luigi, nipote del fondatore, e Tiziana, la figlia, riparano braccia e gambe rotte delle bambole di tutto il mondo, ne rinnovano gli abiti, ne oliano gli ingranaggi.“I giocattoli cambiano ma le persone no. Così molti bambini non vogliono qualcosa di nuovo ma solo quello che avevano prima” - ha detto Tiziana Grassi, discendente del fondatore (lei rappresenta ormai la quarta generazione), che ora dirige l’ospedale delle bambole.

Le bambole, spesso in porcellana decorate a mano con abiti e ombrellini di pizzo, abbandonate e trascurate per molto tempo, ritrovano nel laboratorio di Luigi Grassi il sorriso e la bellezza del tempo andato.Insomma in questa bottega si respira un'aria fiabesca di tradizione e memoria dei tempi e degli affetti passati, ma senza guardare indietro con nostalgia.Ed ora un breve video trovato su internet per mostrarvi questa spettacolare bottega al suo interno ^^



















Info reperite in web.

Per contattare l'Ospedale delle bambole cliccate qui http://ospedaledellebambole.it/

4 commenti:

  1. Bellissima Napoli e interessantissimo questo laboratorio!! Amo la tradizione, lo sai, quindi mi ha fatto piacere leggere questo articolo!
    Un bacione!

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  2. Bellissimo questo post!!!!!!!!
    Ora mi gusto il video.... sai che nemmeno a farlo apposta sono passata da una pizzeria e indovina un po' come si chiamava? Spaccanapoli!!!!!!! Ti ho pensato subito!!!! eheheheh bacio rache :*

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  3. Siiii! E' l'Ospedaleeeee!!!!!! Che beeelloooo!
    ^______^

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