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The scent of magic
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The scent of magic

martedì 16 giugno 2015

Recensione: Edmund Brown

Buon pomeriggio cari lettori, eccomi tornare finalmente tra le pagine di 1uesto mondo incantato. Sono stata molto assente in questo periodo perchè, come sempre, sono presa da un po'di cose, tra cui la preparazione di un esame che, per fortuna ho finalmente superato.
Con la mente libera da quel tormento, ho deciso di immergermi tra le pagine di un romanzo che mi era stato inviato tempi fa e che ora passo a presentarvi.

Titolo: Edmund Brown

Autore: Simone Toscano

Editore: Youcanprint

Data di pubblicazione: 2014

Pagine: 160

ISBN: 9788891157676

Genere: Narrativa







Trama:

Come vive un uomo costretto a sapere, a volte anche con decenni di anticipo, come e quando moriranno le altre persone? Com'è stare in ufficio, passare un documento al collega di fianco, e di colpo cadere in trance e vedere la morte futura di quell'uomo? Assistervi impotente, come in un orribile incubo. Prevedere come morirà il prossimo; se di una morte violenta, se di una malattia. Se ancora giovane, se molto vecchio. Come si può vivere con un oscuro segreto del genere senza impazzire? Senza cercare aiuto? Tutti cercano di non pensare alla morte, di ingannare le proprie esistenze con un giusto mix di impegni e felicità, cercando il più possibile di non pensare all'inevitabile momento in cui la fine arriverà per loro stessi o per le persone a loro care. Tutti, tranne Edmund Brown. Edmund Brown vive nella piccola comunità di Castrol, dove lavora come barista/barman alle dipendenze del burbero Jym Rodd. Ha 30 anni e convive con le agghiaccianti "visioni di morte" da quando era bambino. Ma la fragile barriera di normalità che ha costruito attorno al suo segreto sta per crollare...

Recensione:

Quando mi sono apprestata a leggere il romanzo "Edmund Brown" ero spinta dalla curiositá di conoscere questo particolare ragazzo, capace di prevedere la morte delle persone, non sempre a comando, volevo conoscere cosa realmente si agitava nel suo animo ogni volta che le visoni gli si presentavano improvvise nella mente: come si interpreta una tale capacità, é un dono meraviglioso o una terribile maledizione?
Tutti bene o male ci chiediamo quando arriverá la nostra ora, perchè se potessimo saperlo da prima, forse potremmo cambiare qualcosa della nostra vita, o anche solo essere preparati. Eppure come ci sentiremmo se davvero potessimo saperlo in anticipo? Non sarebbe come negare quella parte del significato della vita che in fondo ci porta a viverla giorno per giorno consapevoli che da un momento all'altro potremmo non esserci piú e quindi dobbiamo impegnarci affinché possiamo sempre essere pronti a lasciare questo mondo consapevoli di aver fatto qualcosa, di essere felici e in pace con gli altri?
Edmund Brown ci fa riflettere sulla vita e sulla morte tra queste pagine e la cosa che piú mi ha colpito é stato il percorso di formazione e crescita emotiva e spirituale che lo ha accompagnato nel romanzo. Grazie al punto di vista interno ho potuto vedere ció che Edmund vedeva, toccare ció che lui toccava, provare ció che lui stesso provava in ogni situazione, che si trattasse di qualcosa di leggero o tremendamente pesante da sopportare per la sua giovane anima.
La lettura, di per sé scorrevole, é diventata sempre piú incalzante: a una prima parte piú lenta e conoscitiva-riflessiva su personaggi e pensieri é susseguita una seconda parte sempre piú veloce, dinamica, ricca e coinvolgente, sembrava quasi che mi si proiettassero davanti le immagini di un film dal quale non riuscivo a staccare gli occhi, troppo desiderosa di conoscere le sorti dei protagonisti, ai quali devo ammettere mi sono particolarmente affezionata, dal primo all'ultimo. É stato proprio questo, credo, uno dei punti che mi ha fatto particolarmente apprezzare il romanzo di Toscano: tutta la vicenda sembra scorrere come un film, mai noiosa, anzi accattivante, con colpi di scena, azione, riflessione, il tutto miscelato in un intreccio di storie e personaggi che a loro volta ti lasciano qualcosa dentro. Ho voluto bene ad ogni personaggio e, ahimé, confesso che ad un certo punto mi sono sentita quasi sciocca nell'avere paura, nell'essere spaventata per ció che stava accadendo. Mi é forse successo proprio perché mi sono sentita trascinare dalle vicende senza riuscire a distaccarmene. Non era solo un libro quello che stavo leggendo, mi sentivo coinvolta in prima persona, come rapita da quelle pagine nelle quali mi sono immersa tanto da diventare un tutt'uno col protagonista. Con un po' di rammarico ho terminato il libro, poiché una parte di me avrebbe voluto continuare a leggere di quel giovane e del suo dono, ma credo che tutto sommato un libro sia bello anche perché ti lascia ancora quella curiositá addosso di sapere cosa ancora potrebbe esserci dopo.
Edmund Brown é un ragazzo apparentemente come tanti, ma é tormentato da un terribile segreto  e tra queste pagine lui impara a convivere e gestire al meglio la sua capacità. Ho particolarmente apprezzato questo personaggio, perchè pur avendo la mente continuamente affollata dallo stesso pensiero, per il quale non riesce inizialmente a capire se la sua dote sia una maledizione o un dono, non si piange addosso, non incolpa nessuno della sua capacitá. Prova a incolpare se stesso per non eesere riuscito a predire la morte di alcune persone care, ma si rende conto che anche i doni a volte possono essere limitati. É qui che comincia la sua crescita interiore, quella che lo vede lasciare i fantasmi del passato, mettere da parte i rimorsi per portare alla luce un nuovo se stesso, quello che grazie al suo dono puó davvero aiutare il mondo, colui che puó aiutare le persone a ritrovare la speranza e la gioia di vivere, colui che puó regalare una seconda possibilitá a chi ama davvero la vita e non desidera altro che trascorrerla con le persone che ama davvero.
Consiglio vivamente la lettura di "Edmund Brown", ricco di spunti di riflessione sulla vita stessa, alla quale invoglia a vivere prendendoci piú cura di noi stessi, a non tralasciare i  veri valori e affetti, che sono la spina dorsale dell'esistenza, ma anche sulla morte. Non viviamo pensando di essere eterni, ma impariamo a cogliere i doni che la vita ci offre e a fare tesoro delle nostre capacitá, utilizzandole per fare qualcosa di buono nel mondo, quantomeno nel nostro piccolo.
Nel parlare del romanzo, non ho voluto approfondire aspetti della trama o vicende e pensieri di qualche personaggio in partcicolare perché non voglio togliere  a nessuno il gusto e il piacere di avvicinarsi per la prima volta alla lettura di queste pagine.

"Viviamo questa vita pieni di paure; sabotiamo spesso le nostre stesse capacità dicendo a noi stessi frasi tipo “non riuscirei mai a farlo”, “non è per me”, “vorrei tentare ma se poi va male?”, e così i giorni si accumulano e scivoliamo verso l’inevitabile fine senza vivere pienamente, privandoci di tante esperienze ed emozioni per la sola paura di fallire. Ma se sapessimo che ci resta un solo anno di vita quante cose faremmo? Da cosa ci faremmo mai spaventare? Da NULLA, a mio avviso."
Simone Toscano

2 commenti:

  1. Anche a me è piaciuto moltissimo questo libro. Ho fatto le stesse riflessioni, sulla vita e sulla morte, che hai raccontato nella recensione.

    RispondiElimina
  2. Ciao, nuova follower! Complimenti per il blog e per la notizia! Qui il mio ultimo post: https://ioamoilibrieleserietv.blogspot.it/2017/12/recensione-serie-alice-allevi-alessia.html


    se ti va ti aspetto da me come lettrice fissa (trovi il blog anche su instagram e facebook come: ioamoilibrieleserietv)

    grazie

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